Sulla Russia
di I. Il'in
E abbiamo tratto una lezione. Quale?
Abbiamo imparato a seppellire i nostri sacrari nazionali in luoghi inaccessibili; abbiamo fatto nostro il mistero della città di Kitež, inabissata, così inaccessibile al nemico e così vicina a noi, indistruttibile e benedetta; abbiamo imparato a prestare attenzione al trascendente, arcano suono delle campane; nell’impenetrabile profondità dell’anima abbiamo trovato il lago spirituale, segreto, protetto in eterno e nei secoli inesauribile: l’occhio divino della terra russa, l’occhio della rivelazione.”