Aristocrazia operaia
«Il capitale accentrandosi, trasformando radicalmente e potentemente la propria azione, ha specializzato le diverse categorie dei lavoratori, ha creato fatalmente ad ognuna dei propri bisogni e delle proprie attitudini: finirà col separarle nettamente con l’offa di qualche franco di più a qualcuna delle privilegiate, a taluni componenti, delle quali, dà il modo di costruirsi anche una propria casa, creandoli così bravamente proprietari.
E così ognuno per proprio conto, a seconda delle proprie forze, capitalisti ed operai, dietro al comune miraggio, nella corsa pazza della bestia umana verso l’egoismo il più mostruoso! O vecchi sognatori, morti negli stabilimenti di pena o fucilati sulle piazze, o illusi di uno sfondo radioso di fratellanza umana, chi foste voi, se non dei pazzi generosi, pensando di redimere in pochi anni l’umanità?! Questa umanità, che nel suo complesso, diventa sempre più vile ed egoista man a mano che la scienza segna tante innovazioni e strappa e discopre tanti preziosi segreti alla natura?!»