Antisnobismo
“Di fatto si delinea sempre più il contrasto tra due spiriti italiani: lo spirito passatista, che tiene a ricordarci ogni momento di esser noi gente antichissima, millenaria, solenne, barbuta, saputa, vissuta; e lo spinto avvenirista che vorrebbe travolgere tutto ciò in una fresca risata obliosa di scugnizzo. C’è un giusto mezzo tra i due estremi. C’è il modo di ricordare e venerare, pur radendosi la barba e senza accigliate serietà; come c’è pure il modo di sfogare tutti gl’impeti della giovinezza più acrobatica, danzando, cantando, saltando e volando, senza forzare la linea di eleganza che ci è imposta da una tradizione gloriosa. Altro è «fare sul serio», altro è «fare le persone serie».”
Mario Carli (Sansevero, Foggia 1889 - Roma 1935), intellettuale militante, fondò i giornali “Roma futurista”, “L’Ardito”, “Il Principe”, “L’Impero”, e “Oggi e Domani”. Ebbe una vita avventurosa che lo portò a essere futurista, Ardito, legionario fiumano, anarchico attentatore e sovversivo, poi filomonarchico e fascista granitico, anche se per il suo stile irriverente fu osteggiato dai fascisti stessi. Fu console in Brasile e a Salonicco, e si spense a Roma all’età di quarantasei anni. Tra i suoi libri ricordiamo: Retroscena (1915), Notti filtrate (1918); Noi Arditi (1919); Addio mia sigaretta. Visioni di guerra (1919); Con d’Annunzio a Fiume (1920), Sii brutale amor mio! (1920), Fascismo intransigente (1926), Antisnobismo (1929) e L’Italiano di Mussolini. Romanzo dell’Era Fascista (1930) e Il mio cuore fra i reticolati. Romanzo della nostra guerra (1934).
